Da qualche anno ormai, le salviette sono percepite come minacce per l’ambiente dall’intera opinione pubblica.

La ragione di ciò non risiede solamente nel prodotto in sé, che rimane un prodotto monouso ma che, se opportunamente gestito, avrebbe un impatto ambientale più contenuto. Un ulteriore problema si rintraccia anche nella mancanza di attenzione da parte delle persone dopo l’utilizzo.

Infatti, anziché essere gestite come rifiuti secchi, finendo nell’inceneritore, spesso le salviette umidificate vengono gettate nel wc, intasando i sistemi di depurazione delle acque grigie e nere.

Inoltre, essendo un prodotto spesso utilizzato fuori casa, le salviette umidificate vengono ancora troppo spesso disperse nell’ambiente, dove impiegano decenni prima di arrivare alla disintegrazione.

Per affrontare tutte queste difficoltà, che sono diventate delle vere problematiche all’ordine del giorno, dal 14 gennaio 2022 è entrata in vigore la direttiva SUP (Single Use Plastic). Questo provvedimento è stato fortemente voluto dall’Unione Europea per ridurre il consumo di plastica monouso e limitarne al minimo la dispersione nell’ambiente e negli oceani sotto forma di microplastiche.

L’esigenza è chiara: ad oggi oltre l’80% dei rifiuti rinvenuti sulle spiagge sono di origine plastica. Tutti questi rifiuti si disintegrano in mare creando le microplastiche. Nei nostri oceani infatti si riscontrano crescenti quantità di microplastiche, piccole particelle di plastica che costituiscono un grosso pericolo per la salute degli animali e degli esseri umani.

Le microplastiche sono il risultato della disgregazione di materiale plastico. Per questo motivo è necessario ridurre al minimo l’utilizzo di questo materiale, a partire soprattutto dai prodotti monouso.

Tessuti senza microplastiche: la sfida di FRIA

FRIA è un brand da sempre molto attento all’ambiente e alle richieste del mondo che lo circonda, che ha saputo interpretare al meglio lo spirito dei tempi. Per questo motivo negli ultimi anni ha lavorato molto sull’innovazione nelle tematiche della sostenibilità, anticipando la nuova normativa e le direttive internazionali ed impegnando i propri laboratori alla ricerca di soluzioni che riducano al minimo l’impatto ambientale dei propri prodotti.

Inizialmente sono state impiegate materie prime e formulazioni con ingredienti di origine naturale, poi si è spostata l’attenzione verso i packaging e l’impatto che questi materiali hanno sull’ambiente.

L’attenzione maggiore è stata dedicata ai tessuti con i quali vengono prodotte le salviette.

Ciò che ci siamo chiesti è stato: come trovare dei tessuti che siano efficaci e piacevoli sulla pelle ma che riducano sensibilmente l’impatto sull’ambiente?
Una domanda alla quale oggi abbiamo finalmente dato una risposta definitiva.

Il grande lavoro di ricerca portato avanti negli ultimi anni per rendere i prodotti meno impattanti e contribuire alla lotta per la salvaguardia del nostro pianeta, ha fatto sì che, ad oggi, le nostre salviette siano realizzate con tessuti interamente privi di microplastiche.

Tessuti 100% biodegradabili che possono essere utilizzati senza avere un impatto negativo sull’ambiente.

Un investimento importante che l’azienda ha scelto orgogliosamente di fare e che conferma ogni giorno e ad ogni livello della catena produttiva. Un impegno reale e tangibile in un periodo storico in cui l’impegno civile appare cruciale.